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Analisi & Approfondimento

Milano moda donna febbraio 2022: tutto quello che c’era da vedere e sapere

In un cuscinetto spazio dimensionale si è svolta Milano moda donna febbraio 2022, perché l’industria è una macchina crudele, ma il lavoro sporco qualcuno lo deve fare

Il calendario Milano moda donna 2022 dopo lo shock del blocco sanitario non poteva più permettersi carte “imprevisto” , figuriamoci una guerra, tutto si è svolto secondo i piani, di crisi nemmeno l’ombra e ora segue Parigi

La moda non è buona né cattiva, è un’industria e le industrie hanno le loro regole, i loro tempi, i loro obiettivi. Sono le persone a capo di queste industrie, piuttosto, a rendere l’immagine di queste macchine degne della nostra attenzione, della nostra fiducia o della nostra disistima. In questi ultimi due anni si ha avuto tutto il tempo per misurare l‘assenza di buona fede della maggior parte di questi personaggi, ormai, li conosciamo i volti dei più grandi AD e direttori creativi, che, compatti, hanno continuato a supportare le menzogne dei Ministeri della verità globali. Eppure, le loro aziende meritano ancora attenzione, se non fosse altro, per solidarietà verso tutte quelle persone che, grazie a queste strutture, riescono ancora a trovare una confortevole solidità economica.

Milano Moda donna 2022 ha un problema diplomatico con i grandi compratori Russi

La settimana era già partita in salita per via dei precedenti problemi dovuti all’ incontrollabile diffondersi delle varianti del virus, per l’impennata del costo delle materie prime e per il peso dell’inflazione, ma la guerra Russia-Ucraina ha fatto tremare tutto il sistema, ecco perché il calendario della Milano moda donna non ha subito cambiamenti. Ed ecco perché le sfilate si sono svolte regolarmente senza particolari dichiarazioni e prese di posizioni politiche. La Russia, infatti, è il settimo Paese a livello mondiale nella classifica delle esportazioni per la moda donna, una piazza altamente strategica per il tessile Italiano, soprattutto per il settore del lusso, anche prima dell’esplosione del mercato cinese. Duemila euro a visitatore, ecco lo scontrino medio del turista Russo a Milano nel 2019, l’industria è crudele ma sa fare bene di conto.

Moda donna Milano fashion week febbraio 2022: Giorgio Armani toglie la colonna sonora, decoroso a metà, come piace ai borghesi

Come dicevo sopra, la crisi umanitaria c’è anche in Italia, ma, evidentemente, è più che accettabile. Un’umiliazione dopo l’altra, infatti, siamo arrivati al punto in cui gente perfettamente sana viene privata del proprio lavoro, di un reddito, della propria dignità. C’è poi chi deve versare un obolo per lavorare e queste persone sono le stesse che non possono salire sui mezzi pubblici o frequentare cinema e musei. Capita persino che vengano impediti gli accessi agli ospedali, non solo per le cure, ma anche per assistere i proprio familiari, spesso in fin di vita, spesso soli, spesso abbandonati. Senza nulla togliere alla brutale gravità di una nuova guerra, come lo si deve chiamare, il silenzio riservato ai connazionali mortificati dall’odio diffuso dai media e amplificato da coloro che, pur potendo, non hanno sollevato alcuna critica sull’attuazione di misure così lesive alla moralità e al senso etico tipici di un paese civilizzato? Il silenzio proposto da Giorgio Armani in rispetto per l’Ucraina durante la sfilata della Moda Donna Milano Febbraio 2022 è sensazionalistico, molto più spettacolare del rumore degli altri show. E’ astuto, come l’assembramento di volti chiamato a rappresentare il marchio: facce colte e ambiziose, compite e perbene, come piace ai democratici e ai filantropi. La sua collezione, impeccabile nella sartoria, scivola composta e fiera sotto gli occhi degli esponenti dello spettacolo ben pettinati, gratificati, assolutamente buoni.

Moda donna Milano fashion week 2022. La moda va contromano, sradicata dalla realtà è già metaverso

Si parla tanto del concetto di metaverso legato alla moda come se fosse un’esperienza nuova, ancora in fase di realizzazione in un oscuro laboratorio, ma non ci accorgiamo che è da mesi, ormai, che la il settore è divenuto una faccenda virtuale. Milano moda donna e le sue presentazioni, i suoi eventi, ma anche la fashion week di Parigi, non riguardano più il piano fisico della nostra realtà, o meglio, il piano fisico che una grande fetta di umanità vive. La moda è già passata oltre la vita intesa come dualità, come alternanza di felicità e dolore, inclusione e discriminazione, ecc. . E’ proprio in questo modo che è riuscita a passare oltre la malattia, anche quella delle coscienze. Ma che cosa succede con la guerra, quella vera, innegabile, quella fatta di bombe, minacce, devastazione e oscenità? La vera domanda, quindi, è questa: “per quanto tempo la moda potrà ancora reggere il peso schiacciante della realtà?”

Moda Donna Milano febbraio: la fiera dei vestiti scollati dalla vita

Look insignificanti si appiccicano su modelle e comparse antiche. Sembra tutto vecchio in passerella perché c’è sempre meno interesse per l’apparenza nel mondo di oggi. La verità, in compenso, è un concetto che non si dà più per scontato, ma anzi, la si insegue con tutte le forze, ecco perché le azioni di Meta (Fb crollano) insieme al cambiamento delle esigenze dei suoi utilizzatori storici.

Se fino a qualche mese fa le collezioni che vedevamo nella Moda donna -Milano fashion week- non trovavano occasioni d’uso, in questo momento il sistema deve affrontare seri problemi diplomatici con uno dei più potenti Paesi compratori al mondo. Risulta evidente, che se non si troverà presto un equilibrio, la moda sarà destinata a eclissarsi, in attesa di ere più propizie.

Il calendario Milano Moda Donna 2022: da Bottega Veneta a Fendi a Prada, ecco cosa poteva funzionare e cosa no

Confusione che rivela incertezza, la moda non sa da che parte stare, l’inverno invoca i vestiti potenti, ma si tradisce con trame di voile e colori sorbetto. Sorprendono proprio questi fasti di voile in casa Fendi e per una collezione invernale per di più. Dopo il divieto pellicce scattato a gennaio Kim Jones smantella il “il pelo sacrificale” (cuore della casa di moda Italiana) e purifica il tutto spruzzando la passerella di look bon ton Dior e intimi negligé. Il sogno di Bottega Veneta come marchio erede di Phobe Philo si è interrotto 10 novembre del 2021 con l’uscita del “delfino” Daniel Lee, quello che rimane è un marchio senza guida e senza scopo, indesiderabile anche in tempi di pace.

Prada (Miuccia-Simons) lavora sugli ornamenti in modo masochistico. Mai come ora sarebbe auspicabile ridurre all’essenza i concetti, ma la canottiera griffata, il vero pezzo di battaglia del défilé, non basta.

Milano moda donna autunno inverno 2022: Max Mara, Jil Sander, Missoni..

Le passerelle ormai sono fatte solo per vendere gli accessori, tutte tranne quella di Max Mara (Ian Griffiths) che di it bag non ne ha mai sfornate, ma che non smette di produrre abbigliamento che si vorrebbe indossare anche in tempi di guerra. Jil Sander della coppia Meier eccelle sugli abiti lunghi e si percepisce la volontà di crescere in importanza nella pelletteria. Il rilancio di Missoni ad opera di Grazioli continua con un audace opera di svecchiamento, più di così non poteva fare.

Gucci ritorna a Milano con una imbarazzante collezione emblema dell’imbastardimento del lusso in qualcosa di popolare e che ha definitivamente esaurito la sua portata simbolica. Un marchio distrutto.

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