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Lusso sostenibile LVMH accelera sul riciclo e il riuso, ecco le iniziative

A fine dicembre, in Francia, entrerà in vigore a legge Agec per la circolarità dell’economia e la riduzione degli sprechi , il lusso sostenibile è qui.

Allungare il ciclo di vita dei prodotti, fornire assistenza per la loro riparazione e divieto assoluto di distruzione delle merci invendute, ecco cosa dovrà fare il lusso per definirsi sostenibile.

Moda di lusso sostenibile: ecco perché è importante per i marchi e non solo per il pianeta

Per rimanere nelle rosa dei marchi preferiti di un consumatore sempre più politicamente e socialmente schierato e attento ai valori della marca, il buzz sollevato dai temi sulla sostenibilità, in termini di ritorno di investimento, vale più di 10 fashion show di fila.

Il lusso è sinonimo di valore estremo, ma il valore estremo non riguarda mai il prodotto fisico.

LVMH ecco il programma per la sua trasformazione in lusso ecosostenibile

La conglomerata della famiglia Arnault, con il suo programma ambientale Life 360, si prefigge 3 obiettivi:

  • fare aumentare la durata delle merci, entro il 2023;
  • rendere tracciabili tutti i nuovi prodotti entro il 2026;
  • garantire un approccio ecosostenibile in tutti i passaggi necessari alla produzione, dalla scelta dei materiali fino alla lavorazione di tutti i prodotti entro il 2030.

In LVMH ci sono due iniziative che segnano un cambio di passo concreto per lo sviluppo del lusso sostenibile

La prima iniziativa inerente il progetto di lusso e sostenibilità riguarda le giacenze di tessuti e materiali couture di tutti brand della scuderia LVMH.

Nona Source è una piattaforma dove i materiali inutilizzati di qualità premium diventano un tesoro per giovani designer e piccole/medio imprese. Grazie a questo sistema stoffe e pelli possono essere acquistati a prezzi accessibili con la consapevolezza di ridurre l’impatto ambientale del settore moda.

La ultima seconda proposta è recentissima e vede l’alleanza di LVMH con la start-up francese Weturn, la quale aiuterà le aziende di lusso nel processo di riuso e riciclo dell’invenduto, trasformandolo in filato tracciabile e prodotto in Europa.

I propositi di Arnault in tema di lusso sostenibile sono ambiziosi, ma per l’uomo più ricco del mondo non ci dovrebbe essere nulla di irraggiungibile.

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