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Analisi & Approfondimento

Vogue Italia abbigliamento: l’ultimo tentativo di rimanere significativi

Vogue Italia abbigliamento: se non vendi il magazine metti il magazine su qualcosa che si vende

Vogue Italia abbigliamento, ovvero, una linea di felpe e t-shirt brandizzate che segue la scia del merchandising avviata in America. Nello shop di Vogue accanto alle magliette logate si alternano tazze e simpatici puzzle.

Sembrano dire “ricordati di me”, “ricordati chi ero io” e ce lo ricordiamo cos’era Vogue, certamente qualcosa di diverso rispetto a quello che è ora. Ci ricordiamo la sua pesantezza quando lo trovavamo insieme ad altri tomi mensili come Elle e Marie Claire appoggiati sul bracciolo del divano in salotto. Un arredamento. Un appuntamento. Una routine. E ci ricordiamo di Franca.

Vogue Italia Abbigliamento nasce in un momento di sconforto,

proprio qualche giorno fa si leggeva sul sito di imminenti ulteriori tagli in Condé Nast ( ci sarebbe un esubero di 26 giornalisti).

Nel 2020, come ben sappiamo, è stato registrato il più imponente crollo delle vendite di magazine di moda della storia, un fatto che è andato a peggiorare le evidenti difficoltà di un tipo di comunicazione tradizionale, ma impersonale e facilmente replicabile.

Vogue Italia non riesce più a spadroneggiare tra i periodici della carta stampata, difatti il pubblico che non si accontenta dell’offerta digitale, messo di fronte al soldo, da anni preferisce investire in riviste di moda indipendenti di nicchia piuttosto che nei soliti giornalini per finti ricchi infestati di pubblicità.

E poi sarà da almeno un decennio che il lettore tipo di  Vogue non gode più dello ius primae noctis, di quel droit du seigneur che gli garantiva una sorta di accesso esclusivo a quel mondo impenetrabile costituito da una ristretta e misteriosa élite di iniziati al culto della moda.

Una rivista di successo deve costruire un mito a cui i lettori possano credere», diceva Harold Heyes, storico direttore di Esquire negli anni Sessanta. Quello che manca, oggi, è proprio quel mito. L’obiettivo di una rivista è di nuovo, quindi, il più difficile: ricostruire un’identità.*

Vogue Italia, un mito globale senza identità locale

un piccolo mondo antico di lettrici invecchiate e mai rimpiazzate. Una realtà globale discussa che si è messa poco in discussione e che dell’influsso mondano e volgare di Vogue America ha ereditato troppo per confrontarsi e soddisfare le esigenze di un mercato locale più elegante come quello italiano.

Ecco a cosa servono le felpe e le t-shirt Vogue: a lavorare sulla memoria, sulla leggenda in modo da presentificarla in una scritta. Una scritta che tutti conoscono, ma di cui è andato perduto il senso.

Vogue Italia felpe e t-shirt. Sei sicura di volerle fortemente?

Se hai passato l’adolescenza con le ragazze di Sex and the city sperimentando il fallimento del modello newyorkese ” Single, Martini, Moda” allora sarai troppo vecchia per le felpe e t-shirt (ovviamente in limited edition) logate Vogue, che seppure ne sia pieno il mercato, quelle originali garantiscono di essere SOSTENIBILI fino al midollo.

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immagine da https://shop.vogue.it/

*https://www.vogue.it/news/article/riviste-maschili-femminile-differenza-oggi

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