Fantascienza 2017: dagli alieni Gucci in avanti, cosa c’è dietro questa mania?
Fantascienza 2017. Un anno di viaggi intergalattici
In questo anno non solo abbiamo eccelso nel familiarizzare con il brutto, ma abbiamo pure accettato, quando non inseguito a rotta di collo, entità Altre e mondi paralleli. E’ stato l’anno di Blade Runner 2049 e ora dell’ Episodio VIII di Star Wars. Lo stesso Star Wars per cui negli ultimi giorni si spendono inquantificabili parole.
Il medesimo finzionale Star Wars per cui gente VERA si mobilita per aprire petizioni “SERIE” che, peraltro, non avranno alcun seguito (i maniaci della saga vorrebbero che la Disney-LucasFilm ovviamente è assurdo solo a pensarlo- rifaccesse l’episodio perché non è all’altezza degli altri).
E quindi sì, il disagio sulla terra sembra così alto che siamo arrivati allo stadio in cui la gente accantona il reale scagliando le proprie energie su cose che non esistono.
Umani irrecuperabili cercano mondi nuovi da abitare
E così della nostra avanzata infermità mentale stanno chiaramente, ma anche giustamente, “approfittando” i creativi di tutti i settori. Primo fra tutti Alessandro Michele che già a fine aprile, fiutando l’affare, ci prometteva pass e filtri vintage per entrare su navicelle spaziali dirette fuori dalle follie di questo mondo.
Illusione e mondi possibili, la filosofia di Alessandro Michele
“Honestly, I want to say that it’s almost my way to be.
I love the things that you are not really sure if they exist or they don’t.…
So the highest expression of creativity for me is that you are sure that you are looking at something that probably is not real — or it is.
The way you look at something could be unreal.
I mean the words unreal, illusion — it’s like a poem. You can’t touch it, but you can feel its soul. […] “*
Era fine aprile quando il cast di alieni Gucciani debuttavano in società (leggi Instagram)
introducendo la “saga” Stellare nella moda, quella “giusta”. Un’intera campagna invernale basata su di un archivio mitologico fantascientifico cinematografico e televisivo comune a tutta l’umanità. Una trovata nostalgica e divertente destinata già nelle sue fasi embrionali a diventare blockbuster.
Ma cosa c’è dietro la scelta di puntare proprio sul filone fantascientifico?
Quando si parla di occulto, di sconosciuto, di mondi paralleli o creature aliene non scatta solo l’effetto nostalgia derivata da serie tv o casi cinematografici sbocciati nel secolo scorso (volendone citare alcuni: X-files, Star Trek, Star Wars, Alien […] che vantano un prodromo epico in Fritz Lang, 1927 ) e nemmeno si tratta solo di saziare il nostro costante bisogno di evadere dalla realtà.
No, infatti, innanzitutto la presa psicologica che il genere fantascientifico ha sulla popolazione ha a che fare con tutto quell’universo di domande “scomode” che ossessionano l’uomo fin dalla notte dei tempi: chi siamo, da dove veniamo, perché ci siamo, dove andiamo, cosa potrebbe succedere.
In secondo luogo, questo genere permette all’umanità di valutare possibilità “altre” riflettendo sulla propria condizione e quella futura.
Il genere fantascientifico conduce a interfacciarsi con orizzonti di possibilità inesplorate, ma non del tutto eccettuabili a priori.
Tra iperrealtà, realtà, finzione e fantascienza, dove stiamo noi?
Volendo fare il punto della situazione, i dati riportano che l’uomo contemporaneo non solo esce sempre meno di casa e fa meno “all’amore”, ma le ore trascorse sui social hanno sorpassato quelle dedicate al sonno.
Algoritmi efficientissimi ci hanno definitivamente piegati a vivere in prigioni virtuali fatte di vortici di desideri e ambizioni che non fanno altro che generare circoli infiniti di consumi voluttuari e stress da prestazione.
Amazon e altri stanno già infestando le case di “assistenti vocali” per semplificare vita, ma soprattutto per moltiplicare gli acquisti e se a tutto questo sommiamo le “calamità” che girano intorno agli oscuri giochi di potere politici, non abbiamo scampo.
In una galassia vicina vicina: i nomadi immobili
Vivono come raminghi, ma fiacchi, senza spostarsi dalla propria scrivania o dal proprio divano. In un perpetuo viaggio alla ricerca di “cose” che baluginano di felicità.
Da un mondo all’altro, passano senza contatto fisico alcuno.
Sono mondi affollati e isolati al tempo stesso, popolati di fantasmi.
E mentre il viaggio si addentra pericolosamente sempre più nelle profondità dell’assurdo, si rischia di perdere definitivamente le coordinate per tornare a casa.
Ma è un film o realtà?
*tratto da “Alessandro Michele: Fashion’s Accidental Superstar” un’intervista di B. Foley per WWD.COM
immagine copertina via pinterest.com
Very stylish outfit!
https://4highheelsfans.wordpress.com/2017/12/21/retro-heels/
Adoro questo look! Kiss
Nuovo post “Piumino rosso Yclù perfetto per le festività natalizie” ora su http://www.littlefairyfashion.com
A me personalmente è una tendenza che non piace molto. Peraltro la fantascienza non mi è mai piaciuta. Invece mi piacciono l’outfit ed il post (che ritwitto subito). Un bacio e buona fine d’anno,
Eni
Eniwhere Fashion
My latest outfit