Noleggio abiti moda: ecco l’antidoto contro l’avanzata del fast fashion

Noleggio abiti moda: ecco l’antidoto contro l’avanzata del fast fashion

Facile a dirsi, ma non a farsi. Basta dare un’occhiata su Google per capire che quello che già esiste (in Italia) non è abbastanza, anzi è pessimo. Oggi esamineremo il caso Americano “Rent the Runway” e  capiremo come si evolverà il concetto di guardaroba (probabilmente).

Spinta propulsiva al consumo futile:

Amazon punta tutto su servizi fantascientifici, Zara si è perfettamente calato nella parte del prêt-à–porter, Asos accelera con la Generazione Z e TopShop? Topshop, provato dalla costante perdita di terreno nei confronti dei competitor, si gioca l’ultima carta. Ma una carta malefica.

Praticamente il gruppo Arcadia (TopShop, Miss Selfridge &Co.) introdurrà l’opzione “compra subito e paga poi”, ovvero, dopo tre mesi. Senza costi aggiuntivi. E lo sottoscrivo, questo passo sarà il primo di una lunga lista. Scommettiamo?

Bulimici di consumi, famelici di piacere: il rischio è che scavalcando l’emozione negativa legata al momento del pagamento, l’ipnosi si protragga fino all’ordine. Cosa che significherebbe moltiplicare esponenzialmente il business del junk-fashion, tradotto, la morte.

Solo il pensiero dei danni che potrà fare questo sistema ai portafogli, nonché all’ambiente, fa rabbrividire. Se fino ad ora, solitamente, alla vista del conto indecente si era soliti rinsavire lasciando così cadere nel vuoto le mezze porcherie ammucchiate nel carrello (mezze porcherie cliccate e aggiunte per soffocare i patemi di una giornata storta come tante), da oggi tutto potrebbe cambiare radicalmente. La tentazione maligna all‘acquisto compulsivo potrebbe avere un’impennata spaventosa.

Hai presente quella strana sensazione di pienezza tipica del tacchino ingrassato in vista del Giorno del Ringraziamento?Ecco, quella sarà la fine che ci meriteremo. A meno che qualcosa non stia già cambiando.

Il futuro vede il negozio come estensione dell’armadio. Ma che negozio? Ora ve lo spiego

Se in tutto questo pandemonio di moda low cost, l‘abbigliamento di lusso (rtw) non viene comprato quasi più da nessuno, non è detto che sia già il momento di farlo andare in pensione come l’Haute Couture.

Come fa notare l’analista di BNP Exane Paribas, Luca Solca in un articolo su Businessoffashion.com , : “l’abbigliamento ormai riguarda una nicchia inutile del mercato dei beni di lusso“. Questo accade, perché quel nume opalescente chiamato atemporalità tende a illuminare di desiderabilità gli accessori, non il resto( gli accessori, peraltro, sono sempre immediatamente riconoscibili e quindi considerati status symbol).

Il futuro potrebbe essere più green e meno costoso, se si comprasse solo quello che si ama e si affittasse rtw

E questo futuro è già presente in America con la realtà Rent the Runway, che in un solo anno ha avuto un aumento di clienti del 125%.

Rent the runway è un altro pianeta rispetto alle tristissime realtà fiorite in Italia e mai decollate. Intanto è un’organizzazione dalla logistica impeccabile, inoltre, vanta già una scuderia con 500 marchi e per finire non è solo una realtà virtuale, ma si appoggia anche a store fisici.

Come funziona?

Rent the Runway vende pacchetti mensili per affittarsi interi look rtw, per ogni occasione. Dalla collana, alla borsa, al vestito. Con 159 $ al mese affitti cosa vuoi (fino a 4 cose alla volta), per quanto tempo credi e con spese di spedizione, reso e pulizia gratuite. Se poi un prodotto ti piace particolarmente lo acquisti con il loro sconto speciale.

Chi lo vuole più un armadio pieno di roba vecchia e magari pure brutta, quando si può essere liber di cambiare stile ogni giorno e per (aimé) ogni selfie senza spendere un patrimonio?

copertina immagine via pinterest.com