Troll internet: una definizione
“Di norma l’obiettivo di un troll è far perdere la pazienza agli altri utenti, spingendoli a insultare e aggredire a loro volta (generando una flame war). Una tecnica comune del troll consiste nel prendere posizione in modo plateale, superficiale e deciso su una questione vissuta come sensibile e già dibattuta dagli altri membri della comunità. In altri casi, il troll interviene in modo apparentemente insensato o volutamente ingenuo, con lo scopo di irridere quegli utenti che, non capendone gli obiettivi, si sforzano di rispondere a tono ingenerando ulteriore discussione e senza giungere ad alcuna conclusione concreta.Dategli qualcosa da fare e meno da parlare!”
Fonte: wikipedia
Quando “trollare” diviene un’occupazione. L’occupazione preferita degli emarginati.
Si dice che l’occupazione giovanile in Italia faccia registrare dei dati positivi. Ma a ben vedere basta farsi un giro su facebook per constatare come il tempo dedicato all’ozio sia ancora molto alto (tralasciando l’operato degli addetti ai lavori).
C’è, infatti, una nutrita massa amorfa di personalità che occupano gran parte del loro tempo nel tentativo disperato di colmare quel gap profondo e insondabile tra aspettative e realtà. O semplicemente amano seminare zizzagne. Alcuni di loro lo fanno apposta: sono i troll.
Troll internet. Ce ne sono di varie specie tutte accuratamente schedate: l’eccentrico, lo spammer, la scimmia dattilografa, il rancoroso, il martire…
I TROLL SONO COME ASCESSI PIENI DI PUS, NE CONSEGUE CHE LA LORO MISSIONE SIA DARE FASTIDIO.
Troll o semplicemente emarginati sociali, sono elementi NOCIVI per la comunità che talvolta vantano, almeno così dicono, percorsi accademici di alto profilo o sapienze divine, ma che a conti fatti impegnano la loro vita nel disturbare, nell’innescare nonsense e risse virtuali lunghe ore, giornate, settimane, sui social. Nonsense e risse virtuali seguite con meticolosa ossessione da replica puntuale.
E’ evidente che in questa ricerca nevrotica disputa, questi ultimi ne traggano un qualche beneficio.
Riversare acrimonia e frustrazione sull’operato altrui unicamente per il gusto di poterlo fare dietro la protezione del benevolo e rassicurante schermino del portatile sembra così diventato il diversivo o la panacea più confortevole del giovane reietto. O meglio del giovane svogliato.
Accidioso, apatico, chiamatelo come volete, fatto sta che facebook, tra le altre innumerevoli cose, ha formato dei veri e propri club per individui che hanno come principale scopo quello di scavare profonde e accoglienti impronte dei loro “sapienti”,quanto rumorosi sederi sui sofà.
Sono tutti preparatissimi, così preparati che sono sempre in ferie.
“L’80% del successo consiste nell’esporsi”, Woody Allen
Me mettersi in gioco significa avere qualcosa da dimostrare. Qualcosa di tangibile, non chiacchere. E la personalità? Il carisma?La combattività? La determinazione? No, sarebbe troppo, non c’è niente di più difficile che essere onesti con se stessi e, per questi personaggi, la sfida sarebbe troppo faticosa. No, meglio cedere al vizio più antico dell’umanità: criticare e giudicare al riparo dalla realtà.
Chiamateli Troll, chiamateli disturbatori, chiamateli come volete, il loro comune denominatore è diffondere cattiveria.
La prima causa? Ovviamente l’ INVIDIA.
FACEBOOK HA INCANCRENITO L’INVIDIA DELL’ESSERE UMANO, come? Con il decisivo aumento della prossimità sociale.
“L’invidia nasce quando si mescolano tra loro sentimenti di ammirazione, di inferiorità e di impotenza e il desiderio di assistere al fallimento dell’altro.
Questa miscela di sentimenti può formarsi quando usciamo sconfitti dal confronto a livello sociale con un altro soggetto.
Se non potete trionfare onestamente nella competizione imperante per mancanza di qualità, forse conviene ‘rovinare’ chi sta meglio di voi in modo da risalire nella scala sociale in termini relativi”.
I sette peccati capitali del cervello, Margaret Sitskoorn, pp. 52-54, Orme Editori, 2012
Eh no la nullafacenza non nobilita lo spirito.
Ah gli invidiosi MUOIONO PRIMA.
immagini da pinterest.com
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