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Come vestirsi anni 90? Ecco i pezzi chiave del look

Come vestirsi anni 90 senza spendere un patrimonio

La nostalgia è un balsamo indulgente, da secoli e secoli la gente scrive di presenti intollerabili riempiendo tomi e volumi con fiumi d’inchiostro che rimpiangono un passato che non è più.

Sull’altare della malinconia, oggi, come da qualche anno a questa parte, si omaggiano gli anni Novanta. Oscillando tra eccesso e pauperismo ecco ritornare il grunge style svogliato di Marc Jacobs, il più mascolino minimalismo di Jil Sander e le sensuali mise di Gianni Versace.

Se per i più scettici la moda è una bugia creata per far vendere novità che di moderno non hanno nulla, con qualche attenzione maggiore alle scelte di shopping possiamo assemblare look sempre diversi e cool con pochi, ma essenziali pezzi di qualità.

Come vestirsi anni 90: ecco i cult moda da avere

Lo zaino. Se a scuola si usava il mitico Invicta, per il tempo libero era lo zaino in pelle il vero must have delle comitive di ragazze e ragazzi con il walkman alle orecchie. Simbolo di indipendenza, praticità e intraprendenza, lo zaino fu uno dei primi indizi che segnò il germogliare dell’estetica genderless che proprio oggi sta raggiungendo il suo acme stilistico. Indistruttibile e capiente eccolo riproposto in pregiata pelle lavata Made in Italy da Fantini Pelletteria, produttori di Zaini in Pelle meravigliosi e timeless.

Gli occhiali squadrati. Dopo l’infinita ondata dei cat eye Old Céline che hanno intasato il feed Instagram per almeno 6 stagioni, è tempo di cambiare forma e sperimentare i colori. 

 

Il mom jeans. Frugare nei mercatini del vintage o nell’armadio del papà può dare molta più soddisfazione rispetto ad un nuovo acquisto quando si parla dei famosi jeans a vita alta dalla gamba dritta. Anche se usurati o oversize il valore di questo denim sta nella sua anima, quindi, nella sua storia. In alternativa il consiglio è di prediligere marchi inossidabili come Levis o Wrangler.

Le sneakers robuste. Non sono tornate le Spice Girls, ma le loro Buffalo sì. Per chi non se la sentisse da New Balance a Puma, l’80% dei modelli sono riproposizioni fedelissime delle vecchie glorie degli anni Novanta.

Crop top, ovvero i top corti. Quello che 20 anni fa era uno scandalo per molti genitori preoccupati per la reputazione delle proprie figliolette, oggi ritorna prepotentemente alla ribalta. Odiati o osannati, ai top corti che mostrano l’ombelico tocca la stessa sorte degli shorts: se non si ha un fisico asciutto e si è sopra i 35 anni è meglio evitare, a meno che non si vada in spiaggia.

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