Come essere felici

Come essere felici. Non mi dilungherò in banalità. Ci sono tanti modi per esserlo. Ma uno di questi, sicuramente, è vestirsi con qualcosa che ci piaccia. Tutto cominciava la scorsa settimana. Era una serata di attesa, di pensieri sottovoce tra amiche con i piedi a penzoloni sull’Arno. I palazzi si diluivano leggeri nello specchio d’acqua rosa e trasognate si guardava il nuovo, lento inabissarsi notturno dei segreti di Firenze. La sorpresa succedeva quando, tornata in hotel, comodamente adagiata sul letto trovavo Lei: una gonna a balze gialla con macchie di rose vermiglie. Tutto tulle e gioia. Era la meraviglia, euforicamente dipinta di generose pennellate latine. Così, mi rivedevo piccina, quando sul divano la televisione trasmetteva un vecchio cartone Disney del 1942. Mi catturava e io mi ci abbandonavo, curiosa e incredula di cotanta vivacità. Erano colori, frutta, fenicotteri, cascate, palme, amore, samba, vita.

Come essere felici, da me suonava così:

Brasil, meu Brasil brasileiro
Meu mulato inzoneiro
Vou cantar-te nos meus versos
O Brasil, samba que dá
Bamboleio que faz gingar
O Brasil do meu amor
Terra de Nosso Senhor
Brasil! Brasil!
Pra mim… Pra mim…

Ecco, credo che quando si indossa la fantasia, magari legata intimamente alla nostra esistenza il risultato sia esaltante. E questa fantasmagoria non è un mero capriccio materialista. Certo, essere belli e felici con una cabina armadio rigonfia di blazer, tailleur, gonne, abiti e accessori Chanel sarebbe il massimo, ma per stare bene e piacersi non è necessario aprirsi un mutuo. Bastano pochi, particolari pezzi. Questi dovranno assecondare perfettamente la nostra personalità in modo da rivelarla ancora più forte e credibile. E’ la Dress Therapy, che non ho inventato io, no certo che no. Eppure, é la prova scientifica che indossare l’abito giusto migliora la vita, accresce l’autostima e, conseguentemente, facilita il raggiungimento dei nostri obiettivi. La risposta al come essere felici, quindi, sta anche nella moda, o meglio, nello scovare quelle chicche che valorizzano la nostra figura empatizzando con la nostra persona.

“Non dovreste passare tutto il vostro tempo a vestirvi. Avete bisogno solo di due o tre vestiti, se questi ultimi, e tutto quanto vi abbinate, sono perfetti”.

Diceva Gabrielle (Coco Chanel) e fondamentalmente, aveva ragione. Io ho trovato la mia perfezione nella gonna “carioca”, alla quale ho annodato velocemente una maglietta bianca. Forse Coco avrebbe preferito un tubino in jersey monocrome, ma siamo tutti diversi. A proposito di Chanel, concludo segnalandovi con largo anticipo un appuntamento londinese che dovrete segnarvi fin da ora in agenda: Mademoiselle Privé, una mostra dedicata all’Haute Couture, ai gioielli e allo storico profumo N°5. L’esposizione sarà allestita dal 13 ottobre al 1 novembre 2015 alla Saatchi Gallery su tre piani, per un percorso memorabile nel mito di una delle Maison più amate della storia.

“cupcake” Skirt by Andres Romo

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31 Comments

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