AltaRoma, Giada Curti e “Le Mille e una Notte”

In una settimana di giornate uggiose, temperature impazzite, nuvole nere che affollano il cielo e impegni che intasano l’agenda, la mia edizione di AltaRoma non poteva che cominciare così, con una fuga verso un “mondo lontano”.

In una meravigliosa sala del “The Westin Excelsior Rome“, uno dei tanti lussuosi hotel affacciati su Via Veneto, la stilista Giada Curti ha accolto il suo pubblico in  un’atmosfera da “Le Mille e una Notte”: tappeti pesanti, fragranze orientali e scorci di una dimora principesca fanno da sfondo alla capsule collection “Shukran” ( Grazie ), presentata per l’occasione in anteprima.

E così sulle note di una tradizionale canzone araba, intonata dalle donne in occasione del matrimonio, la sfilata si apre con un meraviglioso abito da sposa, sovvertendo ogni canone imposto dalla moda tradizionale. É una sposa tutta nuova quella della Curti, che ricalca e incarna le principesse di Dubai, e sfila tra il pubblico “racchiusa” in una casacca bianca interamente ricoperta di brillanti, sotto cui si apre una gonna ampia e morbida che le fa da strascico. Come se non bastasse, la stilista trasforma anche tutti gli accessori tradizionali, mandando in passerella una sposa che tiene tra le mani una morbida clutch al posto del bouquet e che abbandona il velo optando per un turbante in seta tempestato di piccoli Swarowski.

Tra lunghe gonne in satin, accessori insoliti e tessuti carichi di brillanti, la nuova collezione autunno-inverno della Giada Curti Haute Couture si rivela un chiaro omaggio della stilista all’atmosfera ricca ed elegante della piccola Dubai. Gli abiti sono assolutamente principeschi, dalle gonne lunghe e dai tessuti leggeri, con trasparenze che non risultano mai volgari. I brillanti impreziosiscono ogni cosa, dai corpetti ai gioielli, invadendo persino le scarpe e lasciando così che ogni abito brilli di luce propria.

Macramè, lana, satin e seta si mescolano tra loro in tre delle tonalità emblematiche dell’emirato : il grigio argento dei grattacieli, il bianco del Kandura e le sfumature della rosa del deserto. In linea con l’atmosfera orientale, l’accessorio must-have è il turbante, interamente in seta, impreziosito all’occorrenza da ricami floreali, perle, paillettes e pietre preziose.

La donna della Curti è a tutti gli effetti una principessa. Elegante e sognatrice come quella delle vecchie favole arabe, ma sensuale e mondana come ogni donna moderna che si rispetti. Un connubio perfetto tra abiti lunghi e scollature sulla schiena che, nel corso della serata, lasciano il pubblico a bocca aperta.

I dieci modelli sfilano in pochi minuti, quanto basta per portarmi dall’altra parte del mondo e riportarmi qui, standomene comodamente seduta sulla mia sedia. Per questo, grazie Giada Curti. Shukran.