Le mode corrono veloce, ma i nostri guardaroba non dovrebbero sempre seguirle con affanno.
Investire in capi durevoli e di qualità è un atto di consapevolezza, che ci aiuta non solo a ridurre l’impatto ambientale che può avere la moda, ma anche a costruire un armadio smart dove ogni pezzo ha un valore.
Tra i capi must troviamo il tailleur da donna, il capo che meglio incarna questa filosofia grazie al suo essere un passe-partout che attraversa stagioni e tendenze con la stessa naturalezza con cui passa da un look da giorno a uno da sera.
Il tailleur da donna: molto più di un capo formale
C’è un motivo se il tailleur resiste indenne al passare del tempo. Parliamo di uno di quei capi che riesce a interpretare ruoli diversi, adattandosi al contesto con disinvoltura.
Con una camicia in seta o una t-shirt basic, cambia praticamente tono in un attimo. Della sua versatilità ci si accorge semplicemente constatando come si abbini perfettamente sia a un paio di sneakers bianche per un brunch in città sia a delle slingback per un aperitivo elegante.
Il bello di un tailleur da donna ben fatto è quindi che non impone uno stile preciso, ma dà gli strumenti per crearne uno proprio. Il segreto? Scegliere un modello dal taglio evergreen e di buona fattura. Linee pulite, spalle ben strutturate, silhouette bilanciata: queste caratteristiche lo rendono sempre immune alla stagionalità.
Qualità e sostenibilità: due facce della stessa scelta
Scegliere un tailleur ben fatto è una questione di stile, ma anche di sostenibilità. Optare per la qualità fa il paio con la riduzione degli sprechi: non si tratta solo di vestire bene, ma anche di avere un capo che duri nel tempo e che mantenga la propria bellezza inalterata anche dopo tanti utilizzi.
Questo lo rende una scelta sostenibile non solo dal punto di vista ambientale, ma anche da quello economico. Consumare meno e meglio è la chiave per uscire dalla logica dell’usa e getta. Ma come si riconosce un tailleur ben fatto? Il primo aspetto da valutare è il tessuto. Lane vergini, fresco lana o mix tecnici di alta qualità sono alcuni dei materiali più frequenti.
Il secondo aspetto è il taglio. Le cuciture, la simmetria e le linee di una buona giacca restano inalterate anche quando appesa. La fodera, poi, deve essere cucita con precisione, senza presentare grinze o imperfezioni.
Un buon capo è infine spesso impreziosito da bottoni, asole rifinite o tasche reali e non solo decorative.
Come prendersene cura: piccoli gesti, lunga vita
Un tailleur va trattato con rispetto. Per mantenerlo nel tempo, bisognerebbe tenere a mente questi accorgimenti:
- Evitare di lavarlo in lavatrice. Meglio portarlo in lavanderia quando necessario;
- Avere l’accortezza di arieggiarlo dopo l’uso e di appenderlo in una gruccia sagomata;
- Evitare di esporlo alla luce diretta e alla polvere;
- Valutare di coprirlo con un telo in cotone quando non utilizzato.
Tailleur: la scelta smart e consapevole per stile e pianeta
Investire in un tailleur di qualità non è un vezzo da fashion addicted. È una scelta di stile e buon senso. Scegliendo un capo durevole e ben costruito si sta infatti dicendo stop agli acquisti compulsivi, agli sprechi e alla piaga del fast fashion. Ecco perché si tratta di un investimento intelligente, elegante e sostenibile
Comments