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Libri da leggere per romantiche fashioniste: intervista a Hélène Battaglia

Libri da leggere per rilassarsi. Possibilmente sprofondate sul divano, dopo aver chiuso fuori dalla porta il freddo e i cattivi pensieri.

Libri da leggere alla sera, quando il buio e il silenzio si calano felini giù dalle finestre e la casa profuma di intimità. Quando tutto quello che serve è una tazzona di tè alla vaniglia caldissimo, la nostra Yankee Candle preferita e una coperta di peluche Oysho allungata sulle gambe.

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Tempo fa avevo dedicato un articolo ai romanzi rosa, infatti, pare che leggere stia tornando di moda,  tanto quanto il romanticismo. Personalmente leggo un po’ di tutto e in questo tutto rientrano anche degli “zuccherini”, come quelli scritti da Hélène Battaglia, giovane e intraprendente giornalista di moda per Elle Francia, ora autrice. Hélène, dopo il successo del suo romanzo d’esordio Appuntamento al Ritz pubblicato nel luglio del 2012 dalla Baldini & Castoldi, è tornata in libreria nel novembre 2013 con Una promessa di felicità, l’atteso sequel.

Intervista a Hélène Battaglia: 

Una vita tra scarpe, borsette, parole e sogni

Battaglia-Ritratto - By Tino Vacca, theladycracy.it, libri da leggere, fashion blog italia,

 

Hélène, hai un curriculum da urlo, so che non si deve chiedere ma, credo che per te non sia un tabù rivelarlo… Ma quanti anni hai?

Top secret…

Ci racconti come hai iniziato a muoverti tra le parole?

Quando ero adolescente il mio sogno era quello di diventare giornalista. Ho avuto la fortuna che questo sogno si concretizzi. Appena uscita dall’università, dopo aver conseguito le mie due lauree, é infine a Milano dove mi ero, da pochi mesi, trasferita per uno stage che ho avuto l’opportunità aurea di fare i miei primi passi nell’ambito giornalistico. Prima in lingua francese (la mia madrelingua) e qualche anno dopo, in lingua italiana. Sono consapevole di essere fortunata di poter scrivere nelle mie due lingue. Dopo un’avviata e ricca carriera da giornalista specializzatasi nella moda é finalmente nel luglio del 2012 che ho fatto il mio esordio da scrittrice in Italia presso la Baldini & Castoldi. E’ stato uno step del tutto naturale. Avevo nel cassetto la trama di Appuntamento al Ritz da un paio di anni. Era il momento giusto. Quando sei giornalista e scrivi al quotidiano, ti viene spontaneo pensare che, un giorno, scriverai romanzi. E cosi é successo anche a me. Nel novembre del 2013 é approdato in libreria Una promessa di felicità, il sequel della mia prima commedia romantica, bestseller rosa dell’estate 2012. Qualche mese fa é uscito in formato digitale il mio terzo romanzo E all’improvviso sei arrivato tu , un romance storico al quale sono molto legata.

Come hai vissuto la vita da giornalista in una redazione come Elle (l’unico periodico che compro con Harper’s Bazaar, peraltro)?

Sono stata corrispondente per ELLE.fr per la Fashion week di Milano per più di tre anni. E’ stata un’esperienza meravigliosa ma anche molto stancante, sai. Correre da una parte della città all’altra per coprire 40 sfilate (le più gettonate) in cinque giorni ossia una media di sei al giorno, prendere degli appunti e scrivere il tuo report fino a notte fonda é anche questo fare la fashion editor. Non solo strass & paillettes. Per non parlare dell’attesa per entrare, per uscire dalle sfilate…. dei posti STANDING pur essendo di ELLE.fr… Insomma, bello é stato bello ma onestamente non mi manca affatto. Comunque un’esperienza da fare almeno una volta.

Secondo te esiste davvero la meritocrazia?

Mi fa piacere che tu mi faccia questa domanda. Sono un’accanita sostenitrice della meritocrazia. Voglio credere che essa esista ancora. Ma se devo essere del tutto sincera si fa sempre più discreta, purtroppo. In Italia, in certi settori, sembra addirittura del tutto sparita…

Quanto serve essere bravi per davvero nel proprio lavoro, ammesso che serva (in Italia)?

Certo che serve. Non solo nei confronti degli altri ma, anche e soprattutto, per se stessi. Uno si deve impegnare nel proprio lavoro. Il segreto del successo sta nella passione e nella dedizione che si dimostra in cio’ che si fa. Credimi, il raccomandato arriva fino a un certo punto ma poi egli non saprà farsi strada per mancanza di competenze.

Hélène giornalista, Hélène scrittrice, manca Hélène blogger. Che cosa pensi di questo lavoro?

Non penso che diventero’ mai una blogger. Per dirla tutta, penso che non sia un problema visto che non ne mancano in giro. In Italia e altrove. Non me la sento proprio di essere costretta a postare con regolarità. Sono molto presente su twitter e mi basta. Ritengo siano importantissimi i contenuti dei blog: devono essere unici e utili. Per riprendere il discorso di prima e quello della professionalità, un blogger deve essere professionale. Ognuno di noi puo’ scrivere della propria vita. Cosa ci vuole? Ma interessa veramente? Uno deve trovare il proprio stile e non cercare di scopiazzare cio’ che fanno i cosiddetti it-blogger. Dal tuo, per esempio, esce fuori la tua personalità: quella di una donna in gamba, fashion ma non troppo che sceglie accuratamente i suoi contenuti. Complimenti!!! Felice di contarti tra le mie lettrici!!!

Hélène, Hope. Entrambi i nomi iniziano con la H. Ma quanta Hélène c’è in Hope?

Tantissimo ovviamente. Siamo molto simili sia al livello fisico che al livello del carattere. Devi sapere che in ogni mio romanzo, ci sono molti episodi autobiografici. Questo tocco li rende unici. Se qualcuno dovesse mai copiarmi e riprendere uno dei miei ricordi personali, sarebbe davvero buffo. J

Hope è una ragazza fortunata, molto fortunata. Come hai risposto a chi ti ha mosso la critica di aver costruito un personaggio poco attaccato alla realtà?

Non ti nascondo che chi non é capace di sognare ad occhi aperti, non ha apprezzato, come si deve, la mia duologia romantic glam. Le mie eroine sono appositamente positive, fortunate e sognatrici come me. Basta con le eroine sfortunate alla Bridget Jones. Perché mai un’eroina letteraria deve essere sfortunata per piacere alle lettrici. Il mio intento é quello di fare sognare chi mi legge, ma anche quello di spronare le donne ad essere maggiormente positive e intraprendenti. Perché nella vita si puo’ anche vincere! Vorrei che HOPE diventasse un nuovo modello di femminilità: un modello sano e avvincente. Sia nel suo modo di ragionare, sia nel suo modo di atteggiarsi nei confronti degli altri. Sogno nel ritorno imminente di una bellezza sobria, intemporale e allo stesso tempo, glam alla Audrey Hepburn.

D.S.D.F Donne sostenitrici delle favole potremmo fondare un club. Io ho vissuto come un trauma il momento in cui mia mamma smise di leggermi le fiabe prima della buonanotte. Oggi, in compenso, sguazzo ancora nell’infanzia e nella fantasia, poi ho una figlia di 3 anni, quindi, mi viene ancora più naturale. Perché è importante continuare a credere alla favole dal tuo punto di vista?

E’ essenziale continuare a sognare. Sempre. Una vita senza sogni é una vita sprecata. Comunque, se fondi un club, puoi già contarmi tra i tuoi membri. J

Per Hélène esiste l’amore vero?

Certo! Sono una romantica per eccellenza. E come non crederci.

Cos’è per te la moda?

La moda é cultura, arte, artigianato. Non solo business. Personalmente non sono una fashion victim. Amo tuttavia scoprire le collezioni ogni stagione. Amo meravigliarmi davanti a certi capolavori di alta sartoria. Non dimentichero’ mai la mia prima volta alla settimana della Haute-couture parigina nel gennaio del 2012. Certi stilisti vanno considerati come veri e propri geni creativi. Adoro il libanese Elie Saab. Una delle mie stiliste preferite in assoluto é l’italiana Alberta Ferretti. Ho avuto la fortuna di intervistarla a Milano dopo una sua sfilata. Anche le collezioni di Rossella Jardini (anche lei intervistata) per la maison Moschino mi piacevano molto. Ho imparato a scegliere i capi che fanno per me. Credo sia importante che ogni donna riesca a trovare il proprio stile. Quello in grado di farla sentire una vera principessa.

Uno o più pezzi cult della moda che hai nell’armadio?

Un blaser, un panama, un cappotto di cashmere, un paio di décolletés nere verniciate, un paio di low boats con tacchi a spillo, un tubino nero, una giacca militare (adoro le divise vintage)…

Un sogno nel cassetto per il tuo prossimo futuro?

Ne ho tanti. Personali e professionali. E credimi, ci sto lavorando sodo. Non saprei quale scegliere. Che la mia nuova commedia romantica approdí presto in libreria. Fingers crossed!!!!

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8 Comments

  1. Molto interessante!!! Kiss kiss Silvia
    Ti aspetto sul mio blog http://www.littlefairyfashion.com

  2. anche noi vorremmo un appuntamento al Ritz
    Bella intervista
    Buona giornata
    http://nerose-accessories.blogspot.jp/
    Barbara e Michela

  3. Il clima è proprio quello che descrivi all’inizio tesoro: thè alla vaniglia, candela profumata e pigiamone!
    Ora mi manca il libro!! Vista la tua splendida intervista penso proprio che lo leggerò a breve 🙂

    The Princess Vanilla

  4. Grazie Elisa, ne avevo giusto bisogno di qualche spunto!

  5. Contenta che sia tornato di moda leggere, però questo titolo mi manca, devo rimediare.
    Baci
    http://www.mammachefashion.com

  6. This reminds me of slow a bit at the end of this year… 😉 actually what I’m doing at the moment! <3
    Hugs, amore!

    xoxo Ira
    JOURNAL OF STYLE / BLOGLOVIN

  7. Ecco quanto mi Manca un’atmosfera cosi rilassata….
    Un bacio Diamond

  8. Ciao tesoro, non la conoscevo, ma sono sicura che mi piacerà un sacco leggere i suoi libri..un pò come tutti i libri che giravano intorno a New York e Tiffani..io li ho adorati tutti!
    un abbraccio
    http://www.theshadeoffashion.com

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