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Società

Cambridge Analytica: ecco perché questo scandalo interessa tutti noi

Cambridge Analytica ha scoperchiato il vaso di Pandora. Ecco perché ci interessa molto da vicino

Cambridge Analytica è la losca faccenda che fa rinsavire dal torpore un mondo rimbambito dal proprio ego e dal piattume-pattume culturale. In pratica Mark Zuckerberg dopo 14 anni di inarrestabile scalata sociale sembra avere ricevuto il primo compatto, amaro schiaffo morale e materiale, da parte del genere umano. Un genere umano che quando si tratta di scandali è sempre pronto a godere del caos generalizzato, purtroppo, spesso senza nemmeno comprenderne i fatti.

Eppure in questo caso, varrebbe la pena approfondire la questione, se non altro per prendere coscienza delle nostre colpe

Come dicevo sopra,  il caso che l’altro giorno ha fatto precipitare il titolo Facebook del 6,7% a Wall Street e che va a incancrenire una lenta ma inesorabile disaffezione da parte dell’utenza al social è quello relativo alla privacy. Il patatrac è scoppiato perché è venuto fuori che Cambridge Analytica, durante la campagna elettorale di Donald Trump ha “rubato” una cosetta come 50milioni di profili Facebook con dati strettamente personali per metterli al servizio dei mercenari del marketing.

Il punto, però, è un altro, infatti, verrebbe da chiedersi:

Ma questo fantomatico traffico di dati che ha permesso l’elezione dell’ “orco Trump”, quante volte sarà avvenuto in questi 14 anni di impero Zuckerberg? E, poi, non sarebbe proprio il possesso sconfinato dei nostri dati a fruttare così tanto al giovanotto Statunitense che pecca così tanto di ingenuità?

A tal proposito,  vogliamo per caso parlare anche di Google, o, per entrare nel popolare, della “tratta dei numeri dei cellulari per le società telefoniche”?

La verità è che la nostra individualità non ha valore, ed è solo colpa nostra

Ce lo meritiamo. Siamo disinteressati, consapevolmente intossicati e plagiati da un nullismo cosmico che è direttamente proporzionale al peso della nostra identità nel reale. Siamo niente di più che un numero id, ricco di preferenze e abitudini tutte riconducibili a scelte di consumo. E siamo stati NOI a scegliere. Abbiamo scelto NOI, di farci gestire la vita da altri nel momento stesso in cui abbiamo deciso di barattarla con quella di persone immaginate e SEMPLIFICATE, traslando così le nostre priorità in micromondi virtuali che non esistono. O esistono per protrarre la nostra necessità di consumare.

Tutti quanti ci siamo accodati nel tunnel della dimenticanza,

dell’illusorietà e dell’incapacità decisionale e razionale. Un tunnel dove niente conta, se non l’insta-gratificazione, la rapidità di scelta e la spettacolarizzazione dell’in-forma-zione, che prima di ogni altra cosa ci “forma”.

Se da una parte scandalizzati e umiliati urliamo il nostro malcontento, dall’altra siamo sempre intrappolati in una gabbia che abbiamo aiutato a costruire con le nostre mani sulla tastiera e i nostri occhi sullo schermo.

Il malcontento verso Facebook e Instagram

sono solo una pagina involutiva di un processo naturale che è riconducibile al ciclo di vita di un oggetto di consumo qualsiasi. Quello che è stato è stato, tocca a pensare piuttosto a quel che ne sarà, perché già ci sono valide alternative che albeggiano all’orizzonte, tipo il nuovo social “verità” Vero. Un social visivo, apparentemente creato senza il viziato controllo degli algoritmi. Un nuovo strumento di intrattenimento e business, che si autopromuove come l’Instagram dei buoni, quello che non in ultimo controllerebbe persino il tempo trascorso su di esso per evitarne la dipendenza. Ho detto “controllare”? Sì, perché è quello a cui sottostiamo consenzienti e riluttanti al tempo stesso: a forme di controllo. Alla fine sempre di quello si tratta.

E quindi niente, ce lo siamo meritati

di essere trattati come prodotti o come topi da laboratorio. E proprio in quanto tali non abbiamo diritto di essere padroni né dei nostri pensieri, né delle nostre azioni. D’altronde l’abbiamo permesso noi, evidentemente la nostra autoconsiderazione era ai minimi storici.

*https://www.tomshw.it/tutto-che-google-facebook-sanno-di-te-sacco-92738

*http://www.corriere.it/opinioni/18_marzo_30/nuova-era-facebook-social-bb28c972-3377-11e8-8d05-67d9ee233e6b.shtml

http://www.corriere.it/esteri/18_marzo_20/utenti-spiati-facebook-crolla-borsa-washington-londra-contro-zuckerberg-bacf166a-2bb7-11e8-9539-b2aedf27df10.shtml

*https://www.huffingtonpost.it/2018/03/29/apple-vs-facebook-noi-non-monetizziamo-i-nostri-clienti-non-li-trattiamo-da-prodotti-la-privacy-e-un-diritto-umano_a_23398240/

Copertina immagine via pinterest.com




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ph. Ksenia Photo Lab 

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7 Comments

  1. Endless and usually poor discussions about this … people are free to vote and choose … and it’s not the only influence they got as everyone is trying to influence and there’s nothing new. Everyone should know that when something is free … you are in fact abuse with what you provide … your data. Simple and logic!

    I prefer to focus on this beautiful outfit 😉

    https://4highheelsfans.wordpress.com/2018/03/27/felidae/

  2. Concordo con la tua analisi, Facebook (così come Google) ha a disposizione una tale quantità di dati che secondo me troppi ne usciranno di “scandali” preannunciati!
    Per quanto riguarda il look, so che mi ripeto ma è strepitoso, questo layering è una scelta davvero geniale!
    Un bacione! F.

    La Civetta Stilosa

  3. Uhmmmm… Io che non ho mai voluto fare il profilo fb e neppure quello ig come mi dovrei considerare? Una persona riservata o una lungimirante? Mi ha sempre dato fastidio l’idea che chiunque potesse frugare nelle mie cose, vedere foto e leggere pensieri personali. Ho usato mail e ora WhatsApp per scrivere e inviare solo a chi voglio io, saranno controllati anche quelli, vabbè, ma mi danno più sicurezza. E su tutto aleggia il ricordo della lettura di “1984”…. Complimenti per la tua mise immortalata da splendide foto 🙂 Elena

    1. Brava anche io ho pensato proprio a Orwell!
      Mi pare purtroppo che anche wapp sia di Zuckerberg, comunque sei stata lungimirante

  4. Uhmmmm… Io che non ho mai voluto fare il profilo fb e neppure quello ig come mi dovrei considerare? Una persona riservata o una lungimirante? Mi ha sempre dato fastidio l’idea che chiunque potesse frugare nelle mie cose, vedere foto e leggere pensieri personali. Ho usato mail e ora WhatsApp per scrivere e inviare solo a chi voglio io, saranno controllati anche quelli, vabbè, ma mi danno maggiore sensazione di sicurezza. E su tutto aleggia il ricordo della lettura di “1984”…. Complimenti per la tua mise immortalata da splendide foto 🙂 Elena

  5. Ecco la dimostrazione che sono poco tecnologica due commenti perché il primo sembrava non partito… Vabbè…
    WhatsApp fu comprato da Facebook qualche tempo fa, infatti, e mi son sempre chiesta come ha fatto quel giovanotto a racimolare tanti miliardi nel giro di pochi anni
    Penso che Internet sia un mezzo potente e utile ma dipende dall’uso che se ne fa.
    Sarà un’ovvietà quello che ho appena scritto, però mi pare che in molti non ne tengano conto

  6. favolose queste foto!!! riguardo i social … bhè concordo con te!
    baci

    http://www.unconventionalsecrets.com/

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