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Valentino uomo SS 2018: debutta il logo VLTN, che non è un'azienda di spedizioni, né un un consorzio della Valtellina. Ma perché sta porcata, vediamo <h1>Valentino uomo SS 2018: VLTN non è un brutto scherzo</h1> Valentino uomo SS 2018: salutiamo VLTN. La verità è che non era convinto nemmeno lui di questa caxxta. No, non lo era affatto, Pier Paolo Piccioli. <p style="text-align: right;"><em>Ho lavorato sui loghi degli anni Ottanta e Novanta dei nostri archivi, e non ero molto convinto del risultato, ma i miei collaboratori più giovani l’hanno subito apprezzato. Allora ho provato a guardarlo con occhi nuovi e, alla fine, mi sono convinto anche io*</em></p> <p style="text-align: right;">Pier Paolo Piccioli fonte <a href="http://www.pambianconews.com/2017/06/21/valentino-debutta-il-logo-vltn-217188/">Pambianco</a></p> E, infatti, caro Pier Paolo, <strong>la prima impressione è quella che conta</strong>, avevi ragione: è una porcheria. Seppur necessaria. <h2>Valentino uomo SS 2018. Perché cambiare un logo?</h2> Nella comunicazione profanare un logo storico è <strong>un atto estremo</strong>. Un atto davvero rischioso, (vandalico, direbbero i fedeli del marchio) a meno che non sia rigorosamente necessario un <strong>RESET </strong>con il passato, un riposizionamento del brand.E, a mio parere, è proprio quello che sta accadendo a Maison Valentino, dopo la fuga della Chiuri. A quanto pare il <strong>distacco dal passato</strong> più recente deve essere netto e definitivo per non provocare una nostalgia tossica nei confronti della ex collaboratrice.Peccato che ripartire, non sia proprio facile, soprattutto se si vuole <strong>smantellare in quattro e quattr'otto</strong> quello in cui si riconosceva il pubblico di una Maison storica come Valentino. E soprattutto, se l'idea migliore è l<strong>'amputazione</strong> <strong>di un nome "istituzione" in nome dello spirito del tempo. E che tempo, peraltro.</strong>