Tag: Settimana della Moda Parigi Primavera Estate 2020

<h2>Settimana della Moda Parigi Primavera Estate 2020: ecco tutto quello che devi sapere sulle tendenze della prossima stagione</h2> Settimana della moda Parigi primavera estate 2020. Se pensavamo o speravamo di finire la carrellata di defilé Primavera Estate 2020 lasciando a casa gli sbadigli, ci sbagliavamo, perché questa volta,<strong>Parigi brilla meno di <a href="https://www.theladycracy.it/2019/09/22/tendenze-estate-2020-il-meglio-della-milano-fashion-week-e-qui/">Milano</a>.</strong>Quasi <strong>urticante</strong> l’accompagnamento musicale ambientalista in sottofondo che diffusosi come una mania, quando non assume i caratteri più fantasiosi confezionati dagli uffici stampa, dà alla testa e sfocia in i<strong>nverosimili Greta-cloni vestiti con abiti sgraziati e goffi cappelli</strong> presi in prestito dall’armadio di uno Spaventapasseri (<strong>Dior)</strong>.Ma d’altronde per il gruppo <strong>LVMH</strong> non c’è giorno di pace da quando il rivale <strong>Kering</strong> sotto la buona stella di Macron, a Biarritz, si è reso portavoce e “mascotte” nel mondo del “<strong><em>green dream</em></strong>” con l’ ambizioso <a href="https://www.theladycracy.it/2019/09/03/fashion-pact-kering-co-i-nuovi-trend-di-moda-riguardano-lambiente/">Fashion Pact</a> siglato tra le maggiori aziende di moda mondiali. <h3>Kering VS LVMH: la battaglia per il primato sulla sostenibilità continua</h3> E se tra i palazzi sibilano ancora come dardi infuocati le parole di Monsieur Arnault “<em>ai patti preferisco i fatti”</em>, tra le Maison in scuderia a convincere è proprio <strong>Stella McCartney</strong> beniamina dei seguaci<strong> minimal-ethical</strong>.La McCartney, entrata solo qualche mese fa nel circuito <strong><a href="https://www.theladycracy.it/2019/08/16/lvmh-group-arnault-asso-piglia-tutto-salutiamo-l-assolutismo-della-moda/">LVMH</a> </strong>ed eletta  consigliera speciale di Arnault e del comitato esecutivo, è artefice non solo di un marchio con un grande potenziale, ma è anche la chiave ideale per spostare l’attenzione del mondo dalle <strong>note mancanze</strong> del gruppo in tema sostenibilità e per riposizionarlo <strong>tra i “buoni” della moda.</strong> <h2>PFW SS 2020: conservare più che innovare.</h2> <h2>Il ricordo viene presentificato</h2> Alla luce di questo prologo, la percezione generale è che tutte le Maison si siano volutamente trincerate dietro le loro firme stilistiche più celebrate come per paura di essere spazzate via dalla piaga post-moderna più temuta dal mercato: l<strong>‘oblio dell’ultratempo.</strong><strong>Abbarbicati nei loro bunker antiatomici, i marchi si aggrappano a simulacri di sabbia, esorcizzando la paura dell’irrilevanza.</strong> <h3>Nel tentativo di ricordare le loro identità ai distratti frequentatori dei “Passages” di Instagram i creativi ripropongono i loro cavalli di battaglia</h3> Accaparrarsi l’impegno e la stima del consumatore post-contemporaneo è una questione ancora molto discussa, in particolare nel settore dei beni di lusso. I problemi dell’ascolto ai tempi dell’<strong>ipervelocità</strong> dei social network e la difficoltà nell’ottenere la fedeltà dei clienti nel lungo periodo, infatti, sono sicuramente i più difficili da eludere.<em>S<strong>e da una parte l’offerta ha superato di gran lunga la richiesta, dall’altra, il consumo critico si è diffuso a macchia d’olio anche tra i big spender Orientali.</strong></em>Volendo cristallizzare in un’immagine evocativa la figura del consumatore odierno si potrebbe utilizzare la descrizione che<strong> Musil</strong> dà dello stato d’animo di Ulrich per tratteggiare il suo sradicamento dalla realtà, la sua evanescenza, la sua incoerenza e vaghezza di pensiero e azione.<em>Il compratore (Ulrich) è come un viandante che si siede su una panchina per l’eternità con il presentimento che si alzerà subito.</em> <h3>Parigi Fashion Week primavera estate 2020: ecco i punti salienti</h3> Ed ecco così giganteggiare all’orizzonte le brutali silhouette di Balenciaga-Gvasalia affiancate dai soliti abiti <a href="https://www.theladycracy.it/2014/09/28/come-si-portano-i-foulardecco-tutti-i-modi-per-indossarlo/">foulard</a>. Spostando lo sguardo moribondi, pesantissimi completi in tweed ci confermano che <strong>Chanel non è più di moda</strong>, mentre poco più avanti le anonime Parigine di Slimane seppelliscono definitivamente <strong><a href="https://www.theladycracy.it/2018/09/09/celine-hedi-slimane-e-senza-accento-di-nuovo-perche/">Celine</a></strong> in un ossario comune insieme all’ennesima inconsistente bizzarria dei “vestitoni” Valentino di Piccioli.