Tag: Minimalismo cosa significa

<!-- wp:paragraph -->Minimalismo cosa significa: ecco come si pratica la libertà oggiMinimalismo cosa significa? Ridurre, rendere funzionale, razionalizzare, ripulire dall'artificio, scegliere l'essenziale, abbandonando il superficiale. Il campo semantico del termine "minimalismo" è davvero ampio e scivola per i pendii dell'arte figurativa, risalendo quelli dell'architettura, della moda e ora anche dell'economia, della sociologia e della psicologia.<!-- /wp:paragraph --> <!-- wp:paragraph -->La purezza dell'ordine dorico, il rigore del Movimento Moderno, la modestia della scuola Giapponese a Parigi negli <a href="https://www.theladycracy.it/2015/08/07/anni-80-moda-che-torna-di-moda/"><strong>anni '80</strong></a>, i tagli di Armani, i disegni a pennello di Henri Matisse, la nostra storia è sempre stata illuminata da movimenti fatti di linee semplici, ma significative, composte, ma gloriose.<!-- /wp:paragraph --> <!-- wp:heading {"level":4} --> <h4>Il Minimalismo come stile di vita è qualcosa di recente,</h4> <!-- /wp:heading --> <!-- wp:paragraph -->anche se i media tradizionali si guardano bene dal promuoverlo su larga scala. Pur evocando la tradizione, infatti, il manifesto dei vari "<strong>Minimalisti</strong>", si propone di scavalcare l'ipnosi "consumo-centrica" proposta con sempre maggiore ferocia dai mezzi di comunicazione, smascherandone gli empi effetti psicologici, sociali, economici e ambientali sul mondo.<!-- /wp:paragraph --> <!-- wp:heading {"level":4} --> <h4>"Scelgo la felicità attraverso la vita, non attraverso le cose"</h4> <!-- /wp:heading --> <!-- wp:paragraph -->Optare per una vita "Minimalista" non impone alcuna decisione radicale e impulsiva, ognuno è libero di iniziare questo percorso alla riscoperta dei propri veri bisogni, a poco a poco, cucendo questa filosofia a misura della propria esperienza.<!-- /wp:paragraph --> <!-- wp:heading {"level":4} --> <h4>Il Minimalismo, in questo senso,</h4> <!-- /wp:heading --> <!-- wp:paragraph -->ha a che fare con i nostri <strong>comportamenti di consumo</strong> prima e con la nostra evoluzione critica e spirituale, poi.<!-- /wp:paragraph --> <!-- wp:paragraph -->L'obiettivo è riconnettere l'individuo con se stesso a partire dalla base del nostro vivere post-moderno, ovvero, dall'<strong>accumulo indiscriminato di merci</strong>.<!-- /wp:paragraph --> <!-- wp:heading {"level":4} --> <h4>Il disagio ha origine da una bugia colossale che non smette di essere diffusa dai media e narrata dalle industrie culturali con un'ossessività inverosimile, riconoscerla ed essere consapevoli dei suoi effetti è l'inizio del cambiamento.</h4> <!-- /wp:heading --> <!-- wp:paragraph -->I mezzi di comunicazione continuano ad imporre un modello collettivo<strong> bestiale</strong>, poiché straripante di ideali fasulli e preconfezionati che orientano i soggetti al<strong> culto del successo</strong>. Il successo economico e il suo riconoscimento in società sono così <strong>venduti come massima espressione della felicità</strong> ed è consentito perseguirli con qualunque mezzo.<!-- /wp:paragraph --> <!-- wp:paragraph -->Non è di certo un caso che questo tipo di benessere materiale risulti funzionale <strong>unicamente alla salvaguardia di un modello di consumo </strong>basato sullo s<strong>preco ostentato e insensato</strong> da parte di un esercito di individui incoscienti e irresponsabili.<!-- /wp:paragraph --> <!-- wp:paragraph -->Dopo decenni e decenni di messaggi pubblicitari sempre più <strong>aggressivi</strong>, difatti, l'attenzione del soggetto, dall'interno, si è spostata pericolosamente all'esterno, facendo sì che ognuno anteponesse prima di ogni altra cosa sempre e solo i propri istinti compulsivi volti all'apparire.<!-- /wp:paragraph --> <!-- wp:paragraph --><a href="https://www.theladycracy.it/2018/12/24/instagram-2019-trends-e-se-molto-lentamente-ma-inesorabilmente-diventassimo-anti-instagram/">Instagram</a>, in questo senso, ha così successo perché è proprio la massima espressione di questo <strong>assurdo stile di vita</strong>. Si tratta, infatti, di u<strong>n social pubblicitario (ora anche supermarket)</strong> di i<strong>ntrattenimento</strong> in cui, in apparenza liberamente, ciascun individuo entra ed esce senza accorgersi di essere allevato al consumo <strong>come obbligo.</strong><!-- /wp:paragraph -->