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Anna Wintour 2018: la sua dittatura dovrebbe finire il prima possibile

Anna Wintour 2018. Ecco perché la sua dittatura deve finire

Anna Wintour 2018. Come se non ci fosse bastato l’ennesimo Met Gala( quella patetica overdose di ridanciano glamour in cui annualmente sfilano le nostre più oscure e perverse viltà trasfigurate in figurine e figuracce pop incrostate per l’occasione di crocifissi e simboli sacri), oggi, la Signora Vogue America ci chiede di perdonare.

La parabola della Wintour del mese di giugno 2018, infatti, ha come oggetto la misericordia e si propone di reintegrare ufficialmente in società la signorina Georgina Rose Chapman, “vedova” Weinstein.

Sepolto e dimenticato il triste capitolo “mi sposo con il successo e mangio in testa a tutti” (leggi: mi sposo con l’orrendo energumeno produttore di Hollywood per crearmi un futuro da stilista delle star), oggi, Anna ci chiede di mettere da parte il rancore per focalizzarci tutti sulla bontà di questa madre esemplare e talentuosa.

Sono fermamente convinta che Georgina non avesse idea del comportamento del marito […]Credo che non si debba ritenere una persona responsabile delle azioni del proprio partner. Ciò che Georgina dovrebbe ricevere è la nostra compassione e comprensione. *”

dalla prima Lettera di Sant’Anna ai beoti, “Amore e compassione”

E c’era da aspettarsi una captatio benevolentiae del genere, d’altronde, la pietra era stata lanciata già nel sopraccitato galà di Vogue, dove un’orgogliosa Scarlett Johansson si era palesata sul red carpet proprio sfoggiando un abitazzo Marchesa che nemmeno al Demas di Cesano Boscone.

Arrivati a questo punto, quindi, perché nascondere il braccio lasciando cadere lì la cosa, molto meglio assestare il colpo in modo definitivo, così da preparare il terreno per la Fashion Week di Settembre e per le entrate pubblicitarie della prossima stagione. Come? Ma con una bella letterina, naturalmente (link)

Il dado è tratto: Marchesa tornerà ad essere glorificata nelle pagine di moda di tutto il globo, come se niente fosse. Questo è il disegno divino.

Di quella vigliacca ipocrisia e di quel un popolo senza opinione

La Signora Vogue non è di certo una novizia per quanto concerne la rubrica “scandali e moda“. La moda viene sempre prima di tutto, a suo dire. A tal proposito ricorderemo la difesa di Calvin Klein dopo la campagna giudicata “pedopornografica” del 1995 o la riabilitazione di un Galliano defenestrato da Dior, però, ecco, si trattava di designer, di arte, di genio e provocazione, non di un’attrice pronta a tutto pur di soddisfare le sue ambizioni.

Il caso di Marchesa non è moda.

La Signorina Georgina è, al massimo, una costumista per entraineuse.

Ebbene, data l’evidenza della pochezza stilistica della Chapman e la gravità del recente scandalo, l’uscita della Wintour, invece di essere archiviata come se niente fosse, dovrebbe perlomeno indignare l’opinione pubblica, ma non lo fa.

Ma perché?

Nessuno ne parla e non solo perché i grandi gruppi editoriali pensano unicamente ai fatturati e, di questi tempi, tutti temono di inimicarsi gli investitori più corpulenti, ma soprattutto, perché la popolazione è stata completamente resa incapace di formulare pensieri critici collaterali.

La massa ha solo l’illusione di crearsi una propria opinione, perché di fatto non solo non è più in grado di esprimerla, ma nemmeno di pensarla. Insomma, la maggior parte delle persone non è in grado di formulare un ragionamento personale che abbia un inizio e una fine. D’altronde il mondo va troppo veloce per fermarsi a riflettere, e poi, se c’è qualcuno che pensa per noi, non è pure meglio?

Lesi. Cerebrolesi, siamo stati tutti trattati mentalmente e questi sono i risultati

I media, le industrie culturali e ora i social: l‘ottundimento delle nostre facoltà intellettive ha raggiunto il suo acme.

E’ il sistema che ci vuole così. Il nostro annichilimento semi-consapevole, fa comodo a tutti. Fa comodo perché ci controllano meglio, mentre da bravi sudditi-consumatori ce ne stiamo in un soporifero vuoto valoriale, morale e culturale.

Siamo talmente indeboliti e abituati a una fruizione costante, ripetitiva, invasiva di infotainment spazzatura, che abbiamo perso anche il più piccolo barlume di facoltà critica.

Semplificare, banalizzare, ridicolizzare

Chiamiamola pure “operazione regressione” o “tabula rasa“. Il pensiero critico si è estinto. Ci è concessa solo la ricezione dello stimolo e poi la sua rapida dimenticanza.

In pratica veniamo addomesticati all’idiozia gradualmente, ma inesorabilmente. In poche parole siamo plagiati da un bombardamento di informazioni per lo più ad alto contenuto emotivo e di scarso spessore culturale, che invece di indurre alla riflessione ci spinge alla rimozione per far posto ad altro.

Tutto è lecito, tutto è concesso, soprattutto la contraddizione

Certo, non è tutto imputabile a Madama Wintour, però, ecco, è anche opera sua se il sistema moda e la società più in generale si sono imbastardite e volgarizzate così tanto.

E così, mentre ci prepariamo a leggere encomi sulla Chapman, ricordiamoci tutte di applaudire Kim Kardashian il prossimo 4 giugno quando alla cerimonia dei CFDA Awards verrà insignita del premio di Influencer.  Proprio lei che non è altro che uno dei mostri-celebrità meglio partoriti dall’odiosa, contraddittoria società Americana. Proprio lei, che cresciuta sotto la tutela Wintour, è la massima rappresentazione della nostra fottuta, assurda, oscena realtà.

E pensare che il creatore di Vogue, Arthur Baldwin Turnure fu un impeccabile membro della società Newyorkese che, in quanto amico delle famiglie più aristocratiche della città, aveva come massima aspirazione l’idea di rappresentare i loro interessi, preservando il loro stile di vita nobile dall’invadenza rumorosa dei parvenu.

Ironia della sorte vedere Vogue e tutti noi precipitati così in basso no?

*https://www.vogue.com/article/anna-wintour-editors-letter-vogue-june-2018

immagini via pinterest.com




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ph. Ksenia photo lab

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3 Comments

  1. Wow! What a fantastic suit! This mint color is perfect as well as the white kitten heels! Superb!

    https://4highheelsfans.wordpress.com/2018/05/18/in-the-mix/

  2. La Kardashian influencer è proprio la rappresentazione di come stiamo cadendo in basso.
    Tu smepre splendida, molto particolare questo completo.

    Un bacione! F.

    La Civetta Stilosa

  3. Mi cheido come ci siamo vergognosamente finiti nella mani di questi pochi, per nulla intellettuali, capetti che ci hanno comandato e plagiato a bacchetta.
    Sulle meraviglie del tailleur non bastano le parole.
    xxx
    mari
    http://www.ilovegreeninspiration.com

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