New York Fashion Week 2016, che forse, se non fosse immersa in quel grande tutto straripante di sogni montati come panna dalle industrie culturali (guarda a caso d’Oltreoceano), nessuno se la filerebbe. Perché Loro sono stati bravi, molto bravi a pensare la moda in serie prima del Vecchio Continente. Certo, ma le idee lasciatele a noi o ai cugini Francesi.
Se volgiamo lo sguardo verso il sistema di comunicazione e marketing Americano e lo confrontiamo con il nostro, gli addetti ai lavori del Belpaese sembrano dei bianchi vetusti brontoloni, ma per quanto riguarda stile e l’artigianalità, bè, il paragone non regge.
Morale: se vi aspettate qualche colpo di scena prettamente “stilistico”, ne rimarrete deluse, come al solito.
In generale, la donna proposta sulle passerelle è spigliata e abbraccia un mood “so fresh” con qualche deviazione sporty-glam. Tra una giravolta e l’altra fa il pieno di volant, balze e ruches, indossa in libertà corsetti, bustier e micro top abbinati a gonne o pantaloni a vita alta. La “novità che non c’è” per l’estate 2017 propone con nonchalance i cliché anni ’60,’70,’80 e ’90. Li propone, li shakera e li esaspera per dare un tocco di “modernità”.
New York Fashion Week 2016: ecco i 5 designer top, ovvero, i migliori, secondo me.
Delpozo. Il migliore in assoluto, infatti, non è Americano. Il suo stile, forse, è quello più impressivo della kermesse, perché rimane fedele e coerente a quella particolare idea di bellezza scolpita e voluminosa, che abbiamo imparato ad amare. Anche in questa collezione ci dà una lettura molto credibile di un bon ton moderno e prezioso, pulito e iperfemminile.
Altuzarra. In lui il fashion system Americano ripone tutta la sua fiducia per il prossimo futuro e, in effetti, ci sa fare. Le citazioni a Miu Miu e D&G sono un po’ troppo evidenti, ma apprezziamo l’omaggio a quel mood Europeo da vacanza in Costa Azzurra con Brigitte Bardot, volutamente spinto all’eccesso. Variopinto e divertente.
Rodarte. Il clima è notturno, anche se vagamente “Texano”. Ancora una volta il rimando è ben nitido e, precisamente, si rifà alla collezione autunnale di Sarah Burton per Alexander McQueen , ma come si fa a resistere alle favole fantasy-gothic-chic di pizzi, volant e tulle?
Zac Posen. Anche lui, come Delpozo, insiste sulla struttura del corpo femminile, ne esalta la sagoma in scrigni rigidi e leggeri al tempo stesso, il risultato è grazioso ed equilibrato.
Vera Wang. Anche lei monolitica nel suo bianco e nero, dimostra di saper cavalcare il trend dello sporty-casual in modo provocatorio e accattivante. Perfezione giovane.
immagini Vogue.it
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