Cult moda anni 90: quando le tendenze ti prendono per il cuore. E anche se non ci fanno impazzire, ci tentano. Con gli occhi della maturità accogliamo con tenerezza quello che ci apparteneva ieri, e, nonostante il rinnovato odio per maglie e top con l’ombelico scoperto, capita spesso di cedere alla nostalgia di quella moda che segnò indelebilmente la nostra adolescenza.
Gli anni 90, come non sentire la mancanza di quella decade che mise la parola fine a un modo di vivere plurisecolare.
Dal 2000 in poi niente più sarebbe stato come prima, la tecnologia, infatti, avrebbe risucchiato le nostre esistenze, ci avrebbe conquistati, ma l’avrebbe fatto asservendoci.
Anni 90 VS 2000. I giovani di oggi non conoscono e non conosceranno mai il significato del verbo “pazientare“. Per loro il tempo e la distanza sono solo parole. Molto meno sentimentali dei “vecchi” hanno immediato accesso alla realtà e persino all’iperrealtà (infatti, la prima pare non essere abbastanza stimolante). Niente a che vedere con noi.
Noi dei Novanta siamo gli ultimi rappresentanti degli Appassionati. Appassionati, perché per fare qualunque cosa era necessario impiegare più tempo e un minimo di passione.
Il tempo: con lui avevamo un patto di reciproco rispetto. C’era un momento ideale per lavorare, per giocare, per innamorarsi, per mangiare e per parlare. E poi, sapevamo aspettare. Aspettare la telefonata a casa. Aspettare le lettere. Aspettare la canzone alla radio. Aspettare il nuovo episodio alla tele. Aspettare il giornaletto settimanale. L‘attesa caricava di magia ogni cosa, in particolare i nostri momenti liberi. Adesso è tutto diverso. Il tempo, infatti, si è rivoltato, sentitosi tradito dalle scorciatoie tecnologiche, ci sta facendo pagare un debito molto alto, e lo fa subdolamente. Illusi di poterlo gestire al meglio non ci accorgiamo di quanto questo si dilati solo per far spazio a nuove incombenze.
Cult moda anni Novanta, quando il lato emotivo ha presa sui consumatori, in particolare per coloro che, come la sottoscritta, in quegli anni vivevano di idoli in cd e cassette e MTV era su TMC2.
Ma vediamo quali sono i 10 cult moda anni 90 che hanno ri-conquistato la moltitudine:
I mom jeans: quelli a vita alta e dritti, democratici nel non rendere giustizia alle forme di nessuna. Mal comune, mezzo gaudio.
I crop top: una scommessa, che può essere riaperta, temperatura permettendo.
La salopette: quelle di oggi sono decisamente più femminili rispetto a quelle della Energy, perché non ritentare.
Le zeppe e gli anfibi: le prime per un look “manga” sono perfette (le ha proposte anche Gucci nella Cruise), i secondi, a ben vedere, non sono mai passati di moda. Ampiamente sdoganati dal loro ambiente grunge, gli anfibi, sono sempre l’ideale per graffiare i look più semplici.
Gli shorts: ovviamente in denim e a vita alta. Spudorati.
Il giubbino di jeans: quello che non ti ripara da niente e tiene freddo. Dopo gli anni 90 l’oblio, oggi il recupero.
Il contrasto di texture. Vinile, ecopelle, tessuti “plastic” affiancati a cotone, lana, cachemire. E capiamo quanto quello che oggi consideriamo un accostamento “ardito” non abbia proprio nulla di nuovo e, tanto meno, strano,.
Il bomber: sì proprio lui, e non ha bisogno di presentazioni, dato che il suo successo è virale.
I loghi e i marchi dei brand sportivi in bella mostra sulle tee. Il revival comincia dal risorto Champion, passando poi per Adidas, Nike ecc.
Accessori: choker-horror e anello al naso.
immagini da pinterest.com
Ciao 90s!
immagini via google.com
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