Prospettive lavoro futuro. Il lavoro del futuro viaggerà sempre più in rete tra insegnanti e avvocati virtuali, narrow caster, addetti ai social network e personal brander. Ho riflettuto per diverso tempo sulla mia (nostra) generazione, è appena iniziato il nuovo anno e si sa che quando si volta pagina viene spontaneo fare un bilancio delle “puntate precedenti”. Cos’è venuto fuori? Un bel po’ di roba. Innanzitutto, che noi Millennials siamo una squadra compatta e determinata. Sul web c’è linfa vitale e oserei dire lavoro per tanti, non tutti, ma molti. Molti, che pur essendo dislocati, diversi, unici e piuttosto ben specializzati in discipline variegate, hanno il coraggio di pensare il loro futuro fuori dai binari sondati dai loro genitori. Questo, nonostante, le etichette demoralizzanti regalate dai più, quelli che evidentemente non si sentivano in grado di reggere il fardello di autogestirsi, autodeterminarsi, autopromuoversi, autocrearsi.
Prospettive lavoro futuro.
Le opportunità migliori nascono nello sconforto.
Una piacevolissima sorpresa, che affonda le visioni catastrofiste avvelenate di disfattismo con cui mi ero affacciata nel mondo del lavoro. Prima di addentrarmi in questa moltitudine di possibilità, che è il web, l’idea che mi ero fatta su di me/noi, grazie alle grandi corporazioni dell‘informazione tradizionale era estremamente mortifera. Mi sentivo parte di una generazione fallita, popolata da individui isolati,viziati e viziosi, superficiali e presuntuosi. Eppure, la via di fuga era proprio lì, dietro lo schermo su cui scrivevo la tesi. Ringrazio ogni giorno tutti gli uffici stampa e le agenzie di comunicazione che cestinarono il mio curriculum, perché grazie al loro disinteresse ho potuto lavorare tra i giochi e gli abbracci della mia bambina. Senza dover castigare la mia natura e i miei desideri di donna prima e di madre dopo. Grazie per il vostro disinteresse, perché senza di esso non avrei acquisito così tanta sicurezza nelle mie capacità e, probabilmente, mettendole a disposizione di terzi non le avrei nemmeno affinate come avrei voluto e sperato.
Nessuno può tornare indietro e cominciare da un nuovo inizio, ma tutti possono cominciare ora e arrivare a una nuova fine.
Maria Robinson*
Prospettive lavoro futuro: l’importanza della qualità della vita. Stiamo costruendo un nuovo modo di pensare il lavoro. Un lavoro a misura di uomo, ma soprattutto di donna. La giornata lavorativa sarà sempre più plasmata a seconda delle esigenze del singolo, non dell’azienda. Stiamo sopravvivendo alla fine della vecchia classe dirigente per ribaltare il recinto di insicurezza e di falsi miti dentro cui ci aveva fatto pascolare. Una classe politica e governativa che ci ha cresciuti nell’ovatta, che ci ha fatto ingrassare come maiali per consegnarci al macello.
L’imprenditorialità e il web sono le nostre vie di fuga.
Nel secondo trimestre del 2015 sono nate più di 300 imprese al giorno guidate da giovani.
Intolleranti alla gerarchia e alle regole precostituite, gelosi del proprio tempo e intraprendenti, i Millennials (ossia i nati tra il 1980 e il 2000, chiamati anche Generazione Y) vogliono che le aziende si adattino alle loro esigenze. E non il contrario. […]C’è poi un altro nutrito gruppo che aspira a diventare manager di se stesso: sono in gran parte giovani che hanno avuto esperienze di studio o lavoro all’estero, per un periodo di almeno sei mesi […].
Il grande segreto è che c’è un eroe in ognuno di noi, bisogna solo avere il coraggio di cominciare il viaggio. Un viaggio che assecondi la propria indole, un viaggio dilettevole, fatto di piccoli traguardi quotidiani e pensato con la mente leggera, come quella dei bambini:
[…]che vivono alla giornata, si portano dietro le loro bambole da svestire e rivestire e gironzolano con grande rispetto intorno al cassetto in cui la mamma ha chiuso i dolci, coloro che, quando infine ottengono quanto desiderato, lo divorano con gran gusto gridando: << Ancora!>>. Quelle sono creature felici.I dolori del giovane Werther, J.W Goethe, p.12, Giunti Editore
Qualche biscotto, un po’ di felicità e essere liberi di fare quello che ci piace. Non è questo, in fondo, l’immaginario ideale con cui vorremmo svegliarci ogni giorno?
Buon anno.
Knit: Mango, Skirt: Karl Lagerfeld, Cappotto: sartoriale, Borsa: Chanel cruise 2015-16
*Qual è il futuro del business? Capire il presente per creare l’azienda di domani, B. Solis, Hoepli Editore
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