Il discorso di Franca Sozzani sui blogger durante WION 2015. Ecco quello che penso, e non lo scrivo su Vogue gratis, ma nel mio piccolo regno incantato. “Quest’avventura inizia sotto il cielo di Firenze”. Ci sono le cicale e i grilli che cantano sulla piscina, proprio dietro i cespugli odorosi raggomitolati nella notte. Questo fuori, perché io sono dentro. Dentro una stanzetta-bunker impregnata di fumogeni alla citronella. Il notturno fiorentino, mi tocca immaginarlo al riparo da mortali attacchi bomba delle zanzare kamikaze indottrinate a chissà quale fede perversa. Perché, come a Firenze, le zanzare, nemmeno nella foresta pluviale. La settimana passata è stata difficile e si è conclusa così, nel disagio più inaspettato. Nonostannte ciò, dato che tutti hanno parlato de “Il discorso di Franca Sozzani sui blogger”, mi sembrava doveroso esprimere la mia opinione sulla querelle che ha disturbato gli umori delle colleghe.
Il preambolo è il seguente: i nuovi designer si lasciano ispirare dall’eccentricità dei blogger e a Francazza non piacciono, perché sono privi di “concept” (?) e sporcano le creazioni. Ma che vuol dire?
Cara Franca, Cari designer, il discorso non regge, la moda non si fa per piacere alla stampa, la moda si fa, perché si ha l’esigenza di esprimere qualcosa. E se quel qualcosa è euforico, trasgressivo, minimale o bizzarro, che differenza fa? L’importante è che sia diverso, innovativo, vitale nella sua superficialità. Un brand senza weltanschauung rimane artificio. E una creazione senza emozione è una partenza senza arrivo. Credo che in questo momento il pubblico abbia bisogno solo di alternative. Alternative alla perdita di coordinate. Un designer è un poeta, ma di forme. Un regista che tesse film a lieto fine o che propone una soggettiva sul mondo, e riprende solo quello in cui crede, non quello che gli altri si aspettano di fruire. Un autore di romanzi non potrà mai scrivere di gossip solo perché PIACE alla massa.
Con questa riflessione su ” Il Discorso di Franca Sozzani sui blogger” non giustifico affatto l’esagerazione esasperata delle apparenze. Ma una ponderata eccentricità delle apparenze sì.
Credo in una moda che sia un acchiappa sogni. E non c’è festa senza un po’ di fasto.
immagine copertina via pinterest.com
manuelita
mi piace la tua risposta !!!!! Sei una “grande” e lo sai !! ho una gonna in tulle dello stesso identico colore .
Stupende queste foto tesoro
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