Da oggi fino al 1 aprile 2015 a Palazzo Reale, Milano ospita il nuovo attesissimo adattamento de “La Camicia Bianca secondo Me” dedicata a Gianfranco Ferré.
ποιέω = fare. Ma anche agire, comporre, creare.
E’ pertanto con ragione di causa che attribuiamo il termine di poeta a chi realizza qualcosa con le mani, ma anche con la mente. Qualcosa che può essere raccontato e dal quale può generarsi un’azione e una reazione. Qualcosa che insegna e che si trasforma in simbolo.
Il Comune di Milano, quindi, si adopera nel rispolverare un manuale di stile e di eleganza rendendo omaggio al grande Gianfranco Ferré, scomparso nel 2007. Un architetto che rinnega più volte la rigidità perfezionista in favore di uno sviluppo libero delle forme assoggettate unicamente alla sua ineguagliabile creatività. Uno stilista che nel 1978 inaugura la società “Gianfranco Ferré” e nello stesso anno fa sfilare il primo fashion show di pret a porter femminile. Un artista che nel 1986, primo tra i designer italiani, porta in un territorio orgoglioso come la Francia il gusto e la maestria nazionali. Dureranno otto anni i suoi trionfi a capo della direzione artistica in Maison Dior.
Ma perchè ricordare Ferré attraverso una mostra dedicata alla camicia bianca?
La camicia bianca, oltre ad elemento di continuità di tutto il suo lavoro, è il capo a lui più congeniale e in quanto tale in grado di ereditare le pieghe più nascoste e profonde del suo pensiero e della sua sensibilità. Numerose sono le occasioni in cui Ferré dichiara gli obiettivi che supportano il progetto della camicia bianca: “segno del mio stile”, punto di partenza per “rileggere i canoni dell’eleganza”, esercizio progettuale per scomporre e ricomporre le “mille identità” di cui il capo è capace.
Daniela Degl’Innocenti, Curatrice della mostra
La mostra, pertanto, si propone di evidenziare, attraverso “la camicia bianca” una versatilità che l’autore interpreta nei termini del “lessico contemporaneo dell’eleganza” come lemma che ognuno “pronuncia come vuole”.
[…] Un segno – forse “il” segno – del mio stile, che rivela una costante ricerca di novità ed un non meno costante amore per la tradizione. […]Letta con glamour e poesia, con libertà e slancio, la compassata e quasi immutabile camicia bianca si è rivelata dotata di mille identità, capace di infinite modulazioni. Sino a divenire, credo, un must della femminilità di oggi…
Dagli appunti di Gianfranco Ferré
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